Vent'anni di affitti, vent'anni di prestiti, meglio se con diritto di riscatto e senza obbligo. In passato c'erano anche i prestiti secchi e le comproprietà ma la musica era sempre la stessa.

Questa presidenza in vent'anni non ha costruito nulla. 

Partiamo con gli affitti. 

Davvero in venti lunghi anni non era possibile acquistare alcuna infrastruttura per valorizzare il Toro come club ? D'accordo per lo stadio gravato da ipoteca di 38 milioni, ora estinta e si vedrà cosa succede, ma possibile che il Filadelfia, dal costo assolutamente alla portata per un club di serie A , non potesse diventare di proprietà della società granata ? Di cosa parliamo, certo non di venti o trenta milioni, semmai non arriviamo credo a dieci. 

Il Robaldo? Anche il Robaldo, il tanto decantato centro per le giovanili granata, sarà in concessione ventennale al Toro e non di proprietà, tanto è vero che una percentuale importante di investimento per la sua realizzazione, così come per il Filadelfia , è stata messa da Comune e Regione. 

E il Museo del Toro? Possibile che il costo per trasferirlo da Villa Claretta nell'hinteland di Grugliasco, al nuovo Filadelfia, sia tanto elevato da dover aspettare fondi, beneficenza e offerte oltre al grande impegno di chi lo sostiene e lo gestisce a partire dal suo presidente Domenico Beccaria? 

La sede? Il Toro mi risulta non ha neanche una sua sede di proprietà, anche l'alloggio di via Viotti  risulta in affitto(?) . Così come per altro l'autobus per gli spostamenti della squadra. 

Passiamo ora ai prestiti: qui ci sarebbe da scrivere per ore e fare lunghi e noiosi elenchi di giocatori. Mi limito a ricordare i casi più eclatanti negli anni, di giocatori che bene si erano comportati nel Toro ma mai vennero riscattati o acquistati. 

Sono passati dal granata , facendo annate positive tra gli altri Abate, El Kaddouri, Kurtic, Tachsidis, Birsa, Pasquale, Santana, Pobega, Hart, Immobile. Tutti in prestito secco oppure comproprietà non esercitate. Immobile venne lasciato andare per 9 milioni…Ma nulla è cambiato con la sparizione delle comproprietà, e l'arrivo dei prestiti con diritto o obbligo di riscatto. Giocatori come Mandragora, Miranchuk, Praet, Elmas per esempio, meritavano una spesa per il riscatto, ma il Toro ha sempre deciso diversamente. Non ha importanza se sei stato un Gojak o un Elmas, un Pobega oppure un Gravillon, il risultato è sempre stato lo stesso. Niente riscatto niente conferma. Se il prestito è secco, zero sforzi per l'acquisto. Se il prestito è con diritto…alla scadenza non si esercita nulla e semmai si tratta. Ma in questo modo abbiamo perso anche l'ottimo Elmas. 

Poche le eccezioni, tra cui Vlasic che però ha richiesto estenuanti trattative col risultato di doverlo poi rilanciare, e Lazaro reduce da infortunio e poco utilizzo all'Inter, ben felice di liberarsene. 

Parliamo però di giocatori che hanno voluto venire, per motivi diversi, al Toro impuntandosi. Non si può pretendere che facciano tutti così…

Mi auguro che la premiata ditta A&P, non si stupisca delle risposte negative del Napoli al prestito con diritto di Ngonge, del Venezia per il prestito con diritto di Oristanio, o dell'Empoli per il prestito di Pezzella.. Ormai anche i sassi hanno capito che la A&P si muove in questo modo. E quindi pretendono tutti l'obbligo da loro, è ovvio. E non si stupisca delle porte in faccia dalla svizzera, dopo le estenuanti trattative per Hajdari l'anno scorso per non parlare della Francia dove tre anni fa per Laurentiè si è superato il ridicolo. In compenso la premiata ditta A&P riesce a portarsi a casa i Salama, per poi scoprire che sono pacchi, o i Pedersen , riscattandoli senza averli studiati bene e solo per turare falle. 

Posso solo ribadire che è giunto da molti anni il tempo di cambiare proprietà: il Toro merita altro, non una presidenza priva di progetti. Società formatesi molto tempo dopo il Toro di Cairo, si sono strutturate molto prima e molto meglio, vedi Bologna, Atalanta, Fiorentina, Como, Genoa e Udinese e occhio a Parma e Sassuolo che presto temo, vedremo scavalcarci. 

Quest'anno le premesse sono ancora peggio dello scorso anno. Dopo avere perso Buongiorno e Bellanova, abbiamo perso Ricci e ancora stiamo pregando per la guarigione di Schuurs e Zapata. Gli acquisti latitano nonostante le cessioni importanti e gli oltre 140 milioni di plusvalenze solo negli ultimi 3 anni, e non saranno certo gli Anjorin e gli Ismajili a farci fare il salto di qualità…

Ancora stiamo spiluccando sulle formule per prendere Ngonge riserva del Napoli, Oristanio retrocesso col Venezia, Pezzella retrocesso con l'Empoli o Falcone salvatosi all'ultimo col Lecce.

La vedo dura per il buon Baroni che non meritava , così come non lo meritava Vanoli o i suoi predecessori, di fare questo salto nel buio. La vedo dura per i tifosi, che non sanno più a che santo votarsi e la vedo dura per il mio povero Toro, prigioniero di una situazione che ha solo una via d'uscita: il cambio di proprietà. 

 

 


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