Ed il treno di testa rallentò. Forse non si potrebbero trovare parole più appropriate per descrivere il rallentamento delle big di serie A. Assomiglia un po' al finale delle corse di ciclismo, prima della volata: tutti rallentano, si studiano a vicenda e poi parte lo scatto di un corridore cui segue quello del resto del gruppo.
Insomma tutto si può dire tranne che ci sia un'indicazione precisa su chi sarà il vincitore. E meno male che la Juve è stata fermata dal Toro, altrimenti nel gruppetto ci sarebbe stata pure lei.
Due considerazioni possiamo farle: le squadre di testa scontano una comune fatica, che le fa giocare male con scarsa incidenza e precisione in fase conclusiva.
In secondo luogo a questo punto del campionato le cosiddette piccole, che vogliono salvarsi, giocano col coltello fra i denti. Molto dura portar via loro dei punti. l'Udinese ha mostrato i suoi grandi pregi dal punto di vista fisico; non a caso il Toro menomato fu imbrigliato dai friulani. Il Genoa di oggi corre e pressa. Sembra un lontano parente della squadra senz'anima della prima parte di stagione. Lo stesso Cagliari è molto solido ed ha qualità: col Napoli avrebbe meritato di vincere.
In ogni caso una conclusione va fatta: si ha la percezione che a tutte le squadre di vertice manchi qualcosa. Una sensazione di incompletezza che in Europa ha la sua inevitabile rappresentazione plastica.


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