Il Tore ha un unico obiettivo: la salvezza. Tutto il resto che vi raccontano è fuffa sparsa dai commerciali di Cairo.

Singo al Barcellona, avevo appena smesso di ridere che l’attaccante più pericoloso della Juve, osservato speciale, tutto solo indisturbato la toccava piano alle spalle di Savic. Il Toro gioca una pessima partita, sbaglia troppo, tanto. Sbaglia Miranchiuk che si mangia un gol fatto, sbagliano a raffica Lukic, Rodríguez, Dijidi, regalando palle gol ai bianconeri malconci, che alle fine hanno meritato la vittoria. Ha fatto bella figura Milinkovic Savic sotto gli occhi del suo Ct, felice per lui, umanamente mi è simpatico. Per il resto il nulla. Troppo poco. E lasciate perdere sta bufala, sta fesseria di Cairo costretto a perdere con la Juve. Cioè esisterebbe un ordine presidenziale che viaggia lungo 17 anni da Rosina a Cerci a Immobile, passando da Quagliarella, Belotti, Bremer, fino Schuurs, di perdere sistematicamente con la Juve. Un suggerimento cairota, magari anche ben pagato, che ha convinto De Biasi, Zaccheroni, Ventura, fino a Mazzarri e per ultimo Juric. E tutti zitti. Ma dai. Esiste una squadra scarsa, spesso costruita male, spesso col pezzo migliore venduto all’ultimo e mai sostituito. Esiste, soprattutto nel periodo Ventura e Miha, qualche bel torto arbitrale. E quel freno a mano tirato, che potrebbe sembrare un ordine ricevuto, che vedete nei giocatori è la paura di prenderne sei. Questo timore davvero si sparge da giocatore a giocatore, di anno in anno, perché lo semina il Presidente. Cairo preferisce tracollare col Milan, l’Inter, il Napoli, e tanto ormai non succede niente. Solo poco tempo fa un galantuomo come Nicola è uscito con un sei a zero col Diavolo, nessuno ha obiettato. Se perdi con tale ampiezza con i cugini, allora ci vuole l’esercito per farti uscire incolume dallo Stadio. Questa paura si sparge nel nostro ambiente. Se loro si incazzano ci fanno un culo nero. Ci sarebbe un modo per contrastate tutto questo, prendere una punta e non Karamoh l’ultimo giorno di mercato, per esempio. Ci vorrebbe però la volontà, un direttore sportivo, che invece è solo un ragioniere, un allenatore che, come ha detto Juric a fine conferenza, non si sia stufato di chiedere rinforzi. Non ci sono alternative, al contrario scendiamo in campo e vediamo di non sbracare, salviamoci e tanti saluti. Radonijc è un Marinelli con meno classe. Vlasic voluto da Juric non può far tutto, perché se deve correre come corre e poi fare pure gol… Brekalo giocava 20 metri più avanti. Diijdi e Rodríguez sono limitati. “Il Toro spiega le sue ali, Vojvoda lo vuole mezza Europa”. “Tutti vorrebbero giocare come il Toro”. Per questa prestazione la Gazzetta ha punito solo Aina alla fine. Domani magari leggerete questo. Basta, davvero. Questa squadra è più scarsa dello scorso anno, lo è nei singoli, nel peso specifico. Dopo che quest’estate Ds e allenatore si sono presi per il collo non è successo niente. Dopo che sono volati epiteti che hanno toccato la presidenza nulla si è mosso. Giornali, siti, opinionisti, ex calciatori stanno tutti a lavorare per Cairo.  Solo i tifosi si incazzano o si rassegnano. Qui l’importante è che la cassa sia sempre piena. Non ho mai creduto ai boicottaggi ma per quanto mi riguarda quella cassa resterà vuota.


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