Urbano Cairo
Urbano Cairo

Come ben sanno i tifosi del Cairo, Urbano Cairo non è solo il presidente della squadra granata, ma è anche il presidente della holding Cairo Communication, che gestisce gran parte dell'informazione italiana. Infatti, sotto il suo controllo ci sono i due principali quotidiani italiani: il Corriere della Sera per quanto riguarda le notizie di cronaca e politica, e la storica Gazzetta dello Sport per quanto riguarda le notizie sportive. Ma il controllo sul mondo dell'informazione non finisce qui: infatti, Cairo gestisce anche il canale La7, dove presenziano ogni giorno alcuni dei principali esperti in giornalismo politico ed economico.

 

Più di mezzo milione di ricavi nei primi sei mesi del 2025

Secondo quanto riportato da Calcio&finanza, il Consiglio di Amministrazione di Cairo Communication, holding controllata da Urbano Cairo (che non include però il Torino), ha approvato i risultati economico-finanziari del primo semestre 2025. Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo ha registrato ricavi consolidati lordi per 591,3 milioni di euro, in lieve calo rispetto al 2024, ma con margini operativi in crescita: l’Ebitda è salito a 94,7 milioni, mentre l’Ebit ha raggiunto i 52,9 milioni. Il risultato netto di pertinenza del gruppo si attesta a 20,4 milioni, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente.

La posizione finanziaria netta è migliorata, attestandosi a 13,9 milioni, nonostante ingenti esborsi per l’acquisto di azioni proprie e dividendi. Sul fronte digitale, le testate del gruppo RCS vantano oltre 1,2 milioni di abbonati attivi, con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport a guidare la classifica. La7 ha fatto registrare un incremento degli ascolti, arrivando al 4,4% sul totale giornata e al 6% in prime time, accompagnato da una crescita della pubblicità del 5,3%. Infine, Cairo Editore ha visto un aumento dell’Ebitda nel settore dei periodici, passando da 3,3 a 3,9 milioni. Il presidente della holding ha commentato così il risultato di esercizio di questi primi mesi.

Il commento al risultato

Il primo semestre 2025 è stato caratterizzato dal perdurare dei conflitti in Ucraina e in Medioriente, con le loro conseguenze anche in termini di impatti sull’economia e gli scambi, che hanno continuato a determinare una situazione di generale significativa incertezza. Il Gruppo non presenta una esposizione diretta e/o attività commerciali nei confronti dei mercati colpiti dal conflitto e/o di soggetti sanzionati. I timori collegati alla introduzione da parte degli Stati Uniti di dazi e limitazioni ai commerci internazionale hanno acuito tale situazione di incertezza.


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