I recuperi disputati domenica 8 Marzo 2020, hanno visto Spal, Genoa e Sampdoria mettere a segno vittorie preziose, ai fini della loro classifica, e forse insperate alla vigilia, poiché la Spal e il Genoa hanno vinto fuori casa, rispettivamente contro il Parma e il Milan. La Sampdoria, in svantaggio contro l’Hellas Verona, è riuscita a ribaltare il risultato in quel di Marassi. Senza contare l’Udinese, prossima avversaria del Toro, se questo anomalo campionato non sarà sospeso a causa del Coronavirus, che ha pareggiato in casa contro la Fiorentina, superando in classifica i granata di un punto. E’ vero che il Toro ha disputato 25 partite, mentre undici squadre sono a 26, e tra queste ultime figurano Genoa, Lecce e Spal, ma è altrettanto vero che ora sono diventati solo due i punti che separano il Toro dalla zona retrocessione. Ha un bel dire il grande Eraldo Pecci che: “Il Toro deve fare il Toro, e , quando lo fa, ha già vinto in partenza”, perché quelli attuali non sono più i tempi che ha vissuto lui, quando l’attaccamento alla maglia aveva ancora una certo valore. Oggi, a farla da padrone, è la vil pecunia, così i vari Izzo, Nkoulou, e probabilmente qualcun altro, non vedono l’ora di finire questo campionato per approdare su altri lidi, dove li aspettano più denari e palcoscenici più attraenti. Ho visto giocare il Genoa contro il Milan, ma il Grifone gioca meglio del Toro, con palla a terra e serie di passaggi, mentre i “nostri” non riescono a fare tre tocchi di fila. Longo ha avuto a disposizione un periodo sufficientemente lungo per lavorare sulla testa, gambe e cuore dei suoi giocatori, tuttavia è fondamentale che questi ultimi siano predisposti a recepire gl’insegnamenti del tecnico, altrimenti tutto diventa vano. E’ necessario muovere la classifica, che è ferma da tanto, troppo tempo, considerato che il Toro ha perso le ultime sette partite, e il Gallo Belotti dovrebbe sbloccarsi perché è dalla partita vinta in trasferta contro la Roma, che risale agli inizi di Gennaio 2020, che non segna. Longo, a quanto pare, sta studiando nuove soluzioni per aiutare Belotti a ritrovare la via della rete, e sta puntando molto su Edera, giovane della “cantera” granata, che ha allenato quando era Mister della Primavera. Mi piace citare ancora il mitico Eraldo Pecci che ha scritto un bel libro intitolato: “Il Toro non può perdere - La magica stagione ’75 - ‘76” per rivivere quei tempi splendidi, che sono lontani anni luce da quelli attuali, troppo brutti e tristi per non far sorgere un moto di rabbia nei confronti di alcuni protagonisti che non sanno cosa voglia dire indossare la maglia del Toro. La Società Torino FC faccia pure pulizia, lasciando andar via quelli che non meritano di condividere la passione granata, ma si faccia sentire con forza, e sia risoluta nel prendere provvedimenti, quando necessari per il bene del Toro.

Franco Venchi 


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