TORINO (3-4-2-1):
SIRIGU 7,5: Dopo tre minuti, il primo intervento difficile su Zaniolo. Preludio di una partita impegnativa, nella quale non sbaglia nulla, salva più volte il risultato, celebrando la centesima in granata con la solita prestazione da applausi.
IZZO 6: Inizia bene, poi si perde e prende un giallo troppo presto. Gioca un po’ condizionato, ma non sfigura, e nel finale viene “graziato” da Di Bello che non punisce il suo intervento col braccio.
NKOULOU 7,5: A Roma si rivede il “muro” dello scorso anno: a parte uno scivolone, non sbaglia nulla, e dimostra al pubblico di casa, perchè Petrachi era pronto a fare follie per averlo.
DJIDJI 7: Prestazione più che positiva per l’ivoriano che non sbaglia quasi nulla, con alcuni recuperi da applausi (splendido quello su Pellegrini nel primo tempo). Se sta bene, rimane il giocatore più indicato per il ruolo di titolare sul centro-sinistra della difesa.
DE SILVESTRI 6,5: Il gol che si divora dopo otto minuti, grida ancora vendetta. Però la prestazione è ampiamente positiva, con un moto continuo sulla destra e tanta attenzione in fase difensiva, dove concede le briciole a Kolarov e Perotti.
LUKIC 7: Tatticamente perfetto, in un tipo di gara che esalta le sue doti: bravo a recuperare pallone, dimostra anche il buon tocco quando ha gli spazi e i tempi per le giocate. Si divora anche lui un gol di testa, ma è fondamentale nel leggere le linee di passaggio giallorosse.
RINCON 6: Il solito combattente, anche se Diawara lo mette spesso in difficoltà. Alterna errori che potrebbero costare caro, ad altre cose utili (come l’assist per Belotti). Importante per il suo dinamismo, anche se commette troppo falli.
AINA 7: Perde un paio di palloni subito in apertura, poi però prende le misure e disputa una delle sue gare migliori in maglia granata, annullando Zaniolo e lasciando le briciole a Florenzi. Per una volta, non ha cali di concentrazione e non commette errori: se trovasse questa continuità ad ogni partita, la maglia da titolare non gliela toglierebbe nessuno per diverso tempo.
44′ st LAXALT: s.v.
VERDI 6: Si applica, si sacrifica tantissimo in copertura, serve l’assist per Belotti che colpisce il palo. Però da un giocatore come lui, ci si aspetta sempre un salto di qualità nelle giocate offensive, soprattutto in partite come queste, dove hai gli spazi da sfruttare.
25′ st MEITE’ 6: Entra bene in partita: si muove molto, mette il fisico quando serve, aiuta i compagni nel finale.
BERENGUER 7: Partita da incorniciare per l’equilibrio e l’utilità di ogni sua giocata. Ha sempre l’idea giusta, sa quando inserirsi, quando deve ripiegare, quando deve verticalizzare o tenere palla. Nel finale, con spazi maggiori, potrebbe anche realizzare un altro gol, ma con il suo movimento, riesce comunque a muovere sempre la difesa giallorossa e a creare spazi per i compagni.
51′ st ADOPO: s.v.
BELOTTI 9: Unica punta contro tutta la difesa romanista, non dovrebbe toccare palla. In realtà fa due gol, prende un palo, una traversa, va a procurarsi il rigore della sicurezza, aiuta i compagni. Monumentale.
ALL. MAZZARRI 7,5: Tatticamente è un Toro perfetto. Il tecnico granata impartisce una lezione al collega portoghese, concedendo campo, ma senza fare le barricate e muovendo le mezzepunte tra le linee in appoggio a Belotti. Ne esce un Torino che soffre, ma regge, anche grazie ad una difesa ritrovata, in cui tutti gli elementi appaiono in buone condizioni e concentrati. Un Toro che non rinuncia mai ad attaccare quando vede lo spazio, creando tante occasioni da rete contro una delle migliori difese della serie A degli ultimi due mesi. Insomma, il Toro da trasferta che in questi due anni il tifoso granata ha già apprezzato in varie occasioni: ora però ci si aspetta una crescita in consapevolezza e autorità, da mostrare in altri tipi di gara, soprattutto quelle in casa, in cui si deve “fare” la partita.
ROMA (4-2-3-1):
Pau Lopez 5,5 – Florenzi 5 – Mancini 4,5 – Smalling 5,5 – Kolarov 5,5 – Diawara 6 – Veretout 5 (18′ st Mkhitaryan 5) – Zaniolo 6 (43′ st Under s.v.) – Pellegrini 6,5 – Perotti 6 (28′ st Kalinic s.v.) – Dzeko 5 – ALL. Fonseca 5
ARBITRO, sig. DI BELLO 6,5: La sua direzione non viene apprezzata dal pubblico di casa, anche se negli episodi determinanti, fa sempre la scelta giusta. Entro il tempo di recupero, il gol di Belotti sul finire del primo tempo; netto il rigore a favore dei granata nel finale (anche se in un primo momento, lascia correre, pur essendo a pochi passi dall’azione). Si può discutere sul braccio di Izzo che non viene “ammonito”: è vero che non interrompe un’azione pericolosa, ma è anche vero che molti arbitri, in situazioni simili, estraggono il giallo (erroneamente).
Condivido i voti, solo mezzo punto in meno a Verdi. Non mi è piaciuto. L’unica nota stonata della serata
Sirigu e Belotti 9, N’Koulu 8, molto bene anche Aina e Djidji Verdi 5 e’ già troppo.
Fuori casa torna a volte in difesa ma in attacco quasi nulla; in casa non si vede mai, per cosa e’ stato preso?
Tutte le prestazioni, comunque, da confermare anche, se non soprattutto, in casa. Non serve a nulla fare una prestazione ottima e cinque pessime…..
Speriamo non accada, confermando che servono Fofana e un altro centrocampista forte…..
sul fallo di mano di Izzo, riporto quanto scritto dall’ex arbitro Luca Marelli:
“Al 74esimo minuto proteste vibranti della Roma per un fallo di mano di Izzo.
Il fallo di mano è netto: braccio larghissimo e movimento dello stesso verso il pallone.
Le rimostranze nascono per la richiesta dei calciatori della Roma per la mancata ammonizione di Izzo che, già precedentemente sanzionato, avrebbe dovuto essere espulso. In realtà l’ammonizione sarebbe stata un errore.
Vediamo il regolamento. A pagina 95, nel capitolo dedicato alle ammonizioni per comportamento antisportivo, è sancito che il cartellino giallo deve essere comminato per un fallo di mano che interrompa un’azione potenzialmente pericolosa.
E’ stato abbandonato da un decennio abbondante il concetto di “fallo di mano plateale” e, su un cross in area, non è prevista alcuna sanzione per il semplice motivo che il possesso del pallone è momentaneamente vacante.
In sostanza non è possibile ipotizzare dove finirà il pallone, se potrà essere controllato da un attaccante o rinviato da un difendente. E’ questo il motivo per cui non viene mai sanzionato disciplinarmente chi viene punito in area per un fallo di mano che porta alla concessione di un calcio di rigore.
Giusto, pertanto, non ammonire Izzo.”
A parte che il fallo di mano era comunque fuori area, ed infatti è stata accordata la punizione da fuori, ma poi qualcuno ha notato l’ammonizione dopo 10 minuti per ostruzione su Dzeko? Lì Izzo che doveva fare? Smaterializzarsi nel’aria? Ammonizione ridicola che poteva costare cara come già troppe volte è successo.