Da pochi giorni Luciano Zavagno ha lasciato il Chelsea, dopo aver lavorato per cinque anni come osservatore per il club londinese e ha iniziato una collaborazione con il City Football Group. Questa organizzazione, come riporta Wikipedia, è “una holding company istituita con l'obiettivo di supervisionare la creazione e lo sviluppo di una rete di club collegati tra di loro e di altri progetti nel mondo del calcio sotto l'egida del Manchester City.”
Spiegata in parole più semplici Zavagno farà l’osservatore per il Manchester City. Infatti Luciano, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo con la maglia del Toro nel 2012, aveva intrapreso la carriera di talent scout proprio con il club granata.
Nella rubrica Colazione Granata avevamo pubblicato in esclusiva, nel settembre 2018, una chiacchierata proprio con Zavagno, una persona stupenda, gentile e disponibile.
L’argentino ci aveva parlato dei suoi ricordi in granata, dell’ottimo rapporto di stima e amicizia in primis con Petrachi (da lui fortemente voluto prima come giocatore e poi come osservatore), ed anche con il presidente Cairo e con Ventura, dei suoi ricordi legati all’Italia e in particolare modo a Torino, città rimasta nel suo cuore e in quello della moglie.
Da giocatore Zavagno ha vestito la maglia del Toro dal 2010 al 2012, collezionando 22 presenze. In seguito ha lavorato come scout per la società di Via dell’Arcivescovado, da ottobre del 2013 fino a maggio del 2015, alla ricerca di talenti in Sud America. Per poi passare al Chelsea nell’agosto del 2015 e adesso è pronto a iniziare una nuova avventura con il Manchester City.
Ricordiamo anche che attualmente l’osservatore per l’estero del Toro (con particolare occhio proprio al Sud America) è un ex giocatore, che però non era un difensore ma un centrocampista, stiamo parlando di Omar Milanetto, un membro dell’importante area scouting creata dal ds Bava.
Tornando a Luciano Zavagno gli facciamo i complimenti per il suo nuovo incarico. Gli auguriamo il meglio per il prosieguo della sua carriera, con la consapevolezza che questo traguardo è merito della sua grande professionalità e serietà ma un po’ anche merito del Toro.
Sono sicuro che un pezzo del suo cuore rimarrà per sempre granata. In bocca al lupo e buon lavoro Luciano!

Giovanni Goria


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