Oggi ho il grande piacere di pubblicare la mia intervista a Federico Caronte. Ragazzo classe ‘97 che ha giocato per 9 anni nel settore giovanile del Toro, arrivando nel dicembre 2014 ad essere convocato da mister Ventura per la trasferta di Europa League a Copenaghen. Dopo il Toro è passato all’Udinese. 

Attualmente ricopre il ruolo di istruttore di tecnica individuale, allenando molti ragazzi con l’obiettivo di farli crescere sotto il punto di vista tecnico. 

Ci tengo molto a ringraziarlo per la sua disponibilità e professionalità. 

Buongiorno Federico, come sta vivendo questo periodo di quarantena per l’emergenza Coronavirus? 

Buongiorno, diciamo che è un periodo molto particolare. Speriamo che finisca il più presto possibile, ma io sto sfruttando questo periodo per potermi aggiornare sempre di più e poi durante il giorno cerco di allenarmi per tenermi in forma altrimenti le giornate non passano più. 

Lei è cresciuto nel settore giovanile del Toro, quali sono i suoi ricordi più belli legati alla maglia granata? 

Sì ho fatto tutto il settore giovanile granata, ho ricordi bellissimi soprattutto con i miei ex compagni con i quali ancora oggi ci sentiamo spesso, eravamo un gruppo veramente forte e affiatato. 

Le giornate di allenamento a casa per i giocatori del Toro finiscono alla sera con una chiacchierata nella chat di squadra. Quanto è importante questo momento di aggregazione? Ritiene sia utile per mantenere il gruppo compatto?

Sicuramente per un giocatore questo periodo non è bello perché si è abituati ad allenarsi tutti i giorni sul campo. Allenarsi a casa anche con un protocollo da seguire non è la stessa cosa, diciamo che il gruppo su whatsapp per ogni squadra è sacro, può aiutare, però poi la cosa che conta è il campo. Adesso la cosa importante è stare a casa e seguire le regole in modo da poter cacciare via questo virus e poter tornare a vedere le partite la domenica che mi manca tantissimo.

Anche lei come Longo, il suo staff e tutti gli altri allenatori di serie A, ha provveduto a mandare delle schede di allenamento ai ragazzi che segue? 

Assolutamente sì. Per ogni ragazzo che mi segue sulle mie piattaforme social ogni giorno faccio degli allenamenti sia fitness che tecnici con il pallone da poter fare a casa in modo da non rimanere fermi. Per chiunque volesse un allenamento per non rimanere fermo può scrivermi e cercherò di dare dei consigli.

Secondo lei quali sono stati quest'anno i problemi che hanno portato il Toro a distare a pochi punti dalla zona retrocessione?

Secondo me ci sono stati vari problemi gestiti non benissimo dalla società e quindi poi successivamente nello spogliatoio si possono creare un po’ di situazioni scomode però credo che questo gruppo si salvi senza nessun problema.

Quali giocatori deve blindare il Toro per la prossima stagione? 

Ma prima di tutto a fine stagione bisogna tirare su le somme e vedere chi vuole andare via e chi vuole rimanere, questa è la cosa importante. Bisogna ripartire da un gruppo che ha voglia e fame di raggiungere un determinato obiettivo e quest’anno giocatori che hanno avuto questa grinta se ne sono visti pochi e poi bisogna dare fiducia un po’ di più a questi giovani e, vi posso garantire, che in giro è pieno di ragazzi italiani veramente in gamba... però in Italia, a confronto di altri Paesi, vengono chiamati in causa poche volte.

Quali insegnamenti può trarre il mondo dello sport e del calcio da questo periodo molto difficile, in cui si sta lottando per sconfiggere il Covid-19?

Si dice che dopo un periodo di tempesta risorge sempre il sole, speriamo che dopo questo periodo le cose vadano meglio. Diciamo che si è capito benissimo che il calcio e lo sport senza il pubblico sarebbero nulla e speriamo che le persone possano ritornare allo stadio e cantare e festeggiare, magari ancora più uniti di prima.

Giovanni Goria


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