Nonostante la salvezza conquistata, Moreno Longo non è stato confermato alla guida del Torino. Il tecnico ha parlato della sua esperienza in granata in un'intervista rilasciata ai microfoni di Sportitalia. 

"Ho svolto il mio lavoro con grande passione e dedizione, la salvezza non era affatto scontato – ha dichiarato Longo – chi è in questo mondo sa bene quanto può essere difficile quando una squadra che lotta per l’Europa si trova a gestire una situazione totalmente differente. Basti vedere l’Espanyol, che come il Torino ha disputato il preliminare di Europa League ed è retrocesso giungendo ultimo nella Liga. Quando una squadra non è abituata a lottare per la salvezza la cosa difficile è convincerla a farlo, a calarsi nella parte, il rischio di scivolare è davvero enorme, e per me aver portato il Toro in salvo è motivo di grande orgoglio. Quando sono arrivato il Toro aveva mollato, aveva perso in malo modo le ultime partite contro Atalanta Lecce. Nella difficoltà si disuniva. Non è stato semplice o scontato ridare quella combattività che serviva per raggiungere la salvezza”.

"Quando cambia il ds spesso cambia anche l’allenatore - ha continuato Longo - La giornata prima della fine del campionato ho parlato con Vagnati, mi ha detto che stava trattando Giampaolo ma che se non fosse arrivato avrebbe lasciato la porta aperta alla mia permanenza. A quel punto però non stava bene a me. Mi sarei aspettato di poter avere sul tavolo quantomeno delle scelte ma da parte mia non c’è alcun tipo di rancore: il Toro è la squadra della mia città, quella in cui sono cresciuto, quella che mi ha dato la possibilità di diventare uomo, calciatore e allenatore”.

Longo ha poi parlato anche del suo futuro: “Spero di trovare una squadra che mi dia la possibilità di fare quello che non ho potuto fare al Torino. Se un giorno mi dovesse chiamasse la Juventus? Direi no, non andrei mai. Ho una storia personale che è legata una società che merita rispetto”.

(fonte calciomercato.com)



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