Bravo Zanetti, male il Toro ma l’arbitro Giua e il Var rendono tutto una farsa ridicola.

Allora andiamo per gradi, Paolo Zanetti guida la peggior squadra a livello tecnico di tutta la serie A. Forse anche delle prime sei dei cadetti. Vogliamo parlare dei loro gol? Sul primo, cross di Crnigoj e colpo vincente di Haps, sul secondo traversone di Aramu e gol di Crnigoj, salvo Aramu ma gli altri? Zanetti subisce il Toro per i primi 20 minuti, poi non si difende ma avanza il baricentro della squadra, passa al 3-4-3, sforna in continuazione duelli uno contro uno, non perde la testa. Bravo, è più debole pure della Salernitana, ma si può salvare. Il Toro inspiegabilmente gioca appunto 20 minuti. Forse meno. Ma già prima del loro pareggio qualcosa si intuisce purtroppo. Si corre meno, non si anticipa più, e ogni palla buttata a fatica dal Venezia in area granata crea affanno, soprattutto a Vanja, che evidentemente ha perso sicurezza. Per carità con lui molto male pure Singo, dannoso sul loro pareggio, un po' meglio Vojvoda. Il duo in mezzo al campo Pobega Linetty non ha funzionato, Brekalo ha fatto un bel gol ma poi è sparito. In avanti mancherà Praet, era lui il collante di qualità. Ora sarà dura. Malissimo fermi e dannosi Sanabria, che non ce la fa più, e Pjaca, che invece è solamente Pjaca cioè un’occasione buttata nel cesso, dove occasione sta per la sua carriera. Distratti pure dietro, mi spiace dirlo ma Zima oggi è meglio di Dijidi, loro hanno fatto poco, hanno fatto quello che dovevano. Noi troppo lenti, troppo distratti. Questa squadra nelle difficoltà si scioglie. Juric disperato ne ha messi dentro quattro tutti insieme, ma la verità è che, tolti pure Mandragora e Lukic, in panchina rimane poco. Dalla sosta in avanti siamo calati anche atleticamente, magari solo mentalmente. Dobbiamo fare ancora 8, 9 punti per metterci al riparo, non è più ora di giocare, o almeno di non fare solo quello, ma di mettere punti in classifica. Unica nota positiva il ritorno del Gallo.

Una serata nera, dove abbiamo sbagliato tutto, ma che succede all’improvviso? Che ci pensa l’AIA, la confraternita illegale degli arbitri italiani. La compagnia di cabarettisti vestiti di giallo. E giù risate. Dunque Giua annulla al Gallo la gioia del gol. Dopo grande attesa, con la collaborazione di Maresca. Perché? Te lo dice il Var. Belotti è tenuto in gioco dalla linea veneziana. Quindi il Gallo non c’entra. Ma invece c’è il pollice di Pobega in fuorigioco, certo solo che Pobega è posizionato dopo il Gallo, non distrae nessuno, non fa blocchi. Sì però la spiegazione è che Caldara, distratto dal dover marcare Pobega, non riesce a fermare il Gallo. Tutto questo Giua l’ha dedotto da un’immagine confusa. Fantastico. Dieci minuti di applausi. Poi Guia ferma di nuovo il gioco, torna al Var, per espellere un veneziano, per un pestone che non ha visto, e se ne vanno altri cinque minuti. Giua è l’arbitro della partita con il Lecce persa in casa nel 2019, che stroncò Mazzarri, dove si rifiutò di andare al Var per un fallo su Belotti in area. Oggi invece gli è venuta una gran voglia. Ma va bene così in questo Paese non si ride mai abbastanza.


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