34^ GIORNATA DEL CAMPIONATO DI CALCIO - SERIE A - STAGIONE  2021/2022

SABATO 23 APRILE 2022, ORE 15,00

TORINO  -  SPEZIA:  2 - 1  

MARCATORI: LUKIC (T) su rig. al 4° del p.t.; LUKIC (T) al 24°, MANAJ (S) al 52° s.t.

TORINO (3-4-2-1): MILINKOVIC-SAVIC; ZIMA, BREMER (Cap. - dal 31° s.t. DJIDJI), RODRIGUEZ (dal 1° s.t. BUONGIORNO); SINGO (dal 40° s.t. ANSALDI), LUKIC, RICCI, VOJVODA; SECK (dal 17° s.t. PRAET), PJACA (dal 17° s.t. BREKALO); SANABRIA.

ALL.: JURIC

ESPULSI: NESSUNO.

AMMONITI: BREMER per gioco scorretto.

CAMBI DI SISTEMA: NESSUNO. 

SPEZIA (3-4-2-1): PROVEDEL; HRISTOV, ERLIC (dal 1° s.t.ANTISTE), NIKOLAOU; AMIAN, KOVALENKO, KIWIOR, FERRER (dal 25° s.t. STRELEC); AGUDELO, GYASI (Cap.); MANAJ.

ESPULSI: NESSUNO.

AMMONITI: ERLIC e NIKOLAOU per gioco scorretto.

CAMBI DI SISTEMA: NESSUNO.

ALL.: T. MOTTA

ARBITRO: GHERSINI di Genova. VAR: BANTI di Livorno.

Era dal 10 gennaio u.s. che il Toro non vinceva in casa (4 - 0 contro la Fiorentina); contro lo Spezia è arrivata la vittoria, ma quello che ha fatto molto piacere è stata la superba prestazione dei granata, specialmente nel primo tempo. Il Toro di Juric ha messo le basi per costruire  una squadra di livello medio/alto, che potrà dare ottime soddisfazioni ai tifosi, se l’attuale intelaiatura sarà implementata con giusti inserimenti. La formazione scesa in campo è risultata diversa da quella preannunciata; tra i pali è ricomparso Milinkovic-Savic, Pjaca è stato preferito a Brekalo e Seck ha fatto il suo esordio in maglia granata dal primo minuto. Le scelte di Juric hanno trovato giustificazione, sia nell’ottica di preservare i cosiddetti titolari per il recupero di mercoledì prossimo in casa dell’Atalanta, sia per rivedere giocatori che non avevano trovato molto spazio nell’ultimo periodo, e sia per mettere alla prova giovani che potrebbero ambire ad una maglia da titolare nella prossima stagione. Le risposte sono state tutte positive, in particolare Seck ha fornito un’ottima impressione, andando vicino al gol, Ricci è stato impeccabile, Pjaca è parso più disinvolto rispetto alle ultime prestazioni, che avevano lasciato a desiderare. Conferme sono arrivate da Vojvoda, Singo, straripante in alcune situazioni, Zima, e da Lukic, il migliore in campo non solo per i due gol realizzati, ma per l’intelligenza tattica e la presenza in campo. E’ indubbio che il serbo, sotto la guida di Juric, ha fatto un salto di qualità notevole, diventando un punto fermo nello scacchiere granata. Sanabria, al rientro dopo l’infortunio, è piaciuto molto; il paraguaiano è un calciatore che gioca per la squadra, difende molti palloni, e sa rendersi pericoloso. Sanabria si è procurato con esperienza il rigore, nato da un pregevole lancio di Lukic, che lo ha realizzato dopo appena quattro minuti dall’inizio della partita. E  al minuto diciassette del secondo tempo si è rivisto in campo Praet, che ha preso il posto di Seck; il belga è un giocatore che all’ottima tecnica aggiunge un’ottima visione di gioco. Qualcuno nutre dei dubbi sulla sua tenuta fisica, a causa di diversi infortuni patiti, ma sarebbe un peccato non rivederlo anche l’anno prossimo con la maglia del Toro. Purtroppo la società dovrà cercare di sostituire al meglio Bremer, il capitano di giornata per l’assenza di Belotti, perché il brasiliano si è confermato, ancora una volta, una roccia della difesa. Il Toro ha patito la sua uscita dal campo per infortunio, perché il suo sostituto Djidji, non è stato all’altezza del brasiliano, prima tenendo in gioco Manaj, e poi causando il calcio di rigore, che lo stesso giocatore spezzino si è procurato ed ha poi realizzato. Anche in questa occasione, il Toro ha subìto una rete nei minuti di recupero, mettendo in discussione una partita che avrebbe meritato di vincere con almeno tre gol di scarto. Questa è la pecca, che si sta riproponendo con troppa frequenza, ed a cui bisogna ovviare, come cercare di concretizzare al meglio, e cioè trasformare le tante occasioni di gioco create , in gol. Il Toro è a quota quarantatre punti in classifica, e il traguardo dei cinquanta punti non è poi un’ipotesi così peregrina.

Franco Venchi


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