Il Monza e la Cremonese alzano il livello della serie A, il Toro e Cairo sono avvisati.

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Davide Vagnati
Davide Vagnati

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Dopo la promozione in seria A del Monza, Silvio Berlusconi ha parlato immediatamente di scudetto e Champions, da portare in Brianza in poco tempo. Vero è che buon parte dello spareggio col Pisa, Silvio se l’è passato dormendo, come riportato dall’irriverente mondo social. Però Berlusconi ha i mezzi e le conoscenze, vedi Galliani, per mantenere la parola. Prima era salita la Cremonese, in mano da qualche anno al Re dell’acciaio Giovanni Arvedi, che di soldi tra Lega pro e Serie B ne ha buttati parecchi, prima di centrare la promozione nella massima serie. Obiettivo ottenuto quest’anno con a capo dell’area tecnica Ariedo Braida. L’ex dirigente rossonero ha costruito una squadra equilibrata, tra giovani speranze e certezze. Avevamo già visto ad agosto in Coppa Italia che era un’ottima squadra quella di Pecchia. A Cremona non puntano i grandi obiettivi dei brianzoli, ma a un campionato tranquillo sì. Se ci mettiamo poi che pure Iervolino da Salerno parla di progetto importante, è chiaro che il livello salirà. Nessun problema basta rispondere colpo su colpo, noi siamo il Toro. Appunto. Abbiamo ad oggi due centrocampisti, Lukic e Seck. Tutto il resto è tornato alla base, certo in alcuni casi per favorire future trattative al ribasso, vedi Mandragora e Praet, ma per ora è tutto fermo. Bremer se ne andrà. Per la porta tanti nomi pochissime se non nulle le certezze. Ma non voglio addentrarmi in situazioni specifiche di mercato, spero solo che Vagnati e Cairo abbiano ben presente che quella del prossimo anno sarà un’altra serie A. Certo poi un paio di domande me le pongo, possibile davvero che Cairo non abbia mai cercato o voluto un imprenditore che lo affiancasse, che insieme a lui cercasse di entrare nella storia, perché se porti il Monza in A per la prima volta, hai mille, duemila brianzoli in festa, ma se vinci al Toro entri nella leggenda e non ne esci più. Magari Urbano ci ha provato ma nessuno ha aderito, almeno questa potrebbe essere la sua versione. Quello che Cairo invece poteva fare, e qui non ci sono scuse, era nominare un direttore generale che non fosse un fantoccio, che organizzasse una società, che assumesse in toto il comando delle operazioni. Perché se a Salerno devono fare un monumento a Nicola, l’anima, lo scheletro della salvezza miracolosa è Sabatini. Quest’estate ci sono movimenti significativi tra i direttori sportivi, D’Amico, Sartori per dirne due, ma noi fermi. Fermi a Vagnati. E alla plusvalenza di Bremer, ultimo regalo di Petrachi.  Ieri è suonata la prima campanella di allarme. Muoversi.

2 Commenti

  1. -Certo che paragonare i vertici societari delle società su nominate alla nostra “società di cartapesta” c’è di che per rimanere sconcertati ed essere assaliti da un certo sconforto.
    Noi tutti abbiamo ancora sott’occhio quanto il duo Berlusconi/Galliani è stato capace di fare quando si insediarono ai vertici societari del Milan e con quali risultati. I tifosi del Monza ora hanno di che gioire e guardare con comprensibile ottimismo il futuro. Qualcuno si è azzardato ,in ambito imprenditoriale ,di definire il nostro grande “Conducator come il vice Berlusconi. Ma per piacere, tale accostamento risulta una bestemmia se rapportata in veste calcistica. Berlusconi/Galliani a confronto di Cairo/Vagnati :mamma mia, c’è altro che mettersi le mani nei capelli e prevedere un bel poco roseo futuro in vista del prossimo campionato, considerando che ben difficilmente assisteremo a delle cenerentole della competizione.
    FVCG (ora e per sempre),

  2. Noi saremo sicuramente una società di cartapesta …. ma è giusto che una società come il monza, con uno stadio da neanche 10.000 posti si possa permettere un mercato da 60-70 milioni di euro !!!! Questo non è più sport !!! Ci vogliono dei paletti, dei vincoli, oltre ai quali non puoi andare ….. Il calcio è diventato un giocattolo in mano a pochi, che fanno e disfano a loro piacimento …. che schifo !!!!

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