Il Lecce spara alto per Falcone: ecco la cifra richiesta dai giallorossi
Il Torino intanto si sta guardando attorno per trovare una soluzione più low cost

L’obiettivo numero uno per la porta del Torino è Wladimiro Falcone, ma il suo costo rappresenta un ostacolo non indifferente. La dirigenza granata, in questi giorni, sta lavorando duramente per consegnare a mister Baroni una rosa quanto più possibile completa nel minor tempo. In questa direzione, sono già arrivati due nuovi calciatori: Anjorin e Ismajli, mentre altri due – Oristanio e Ngonge – sono in arrivo.
Ma a tenere banco, in questo momento, non sono solo le trattative in entrata, bensì – se non soprattutto – quelle in uscita. Dopo la cessione di Ricci per circa 25 milioni di euro, i granata stanno limando gli ultimi dettagli per la partenza di Milinkovic Savic al Napoli, operazione che dovrebbe chiudersi per una cifra tra i 15 e i 20 milioni. A quel punto, il Torino dovrà muoversi per trovare un nuovo portiere, e il nome in cima alla lista rimane quello di Falcone.

Il Lecce chiede 10 milioni per Falcone e difficilmente farà sconti
Se l’estremo difensore del Lecce ha dato la propria disponibilità a trasferirsi al Torino, accettando la sfida di una dimensione più ambiziosa rispetto a quella della squadra pugliese, il direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino non ha intenzione di fare sconti. Anche se, nella conferenza stampa di fine stagione, Corvino ha chiarito che Falcone rientra tra i calciatori “a fine ciclo” (assieme a Baschirotto, Ramadani e Krstovic), la dirigenza giallorossa resta un osso duro sul mercato, soprattutto quando si tratta di vendere i propri top player.
Lo sa bene il Manchester United, che lo scorso gennaio ha inseguito Dorgu per quasi un mese. Dopo aver trovato l’accordo con il calciatore, che aveva spinto per la cessione, i Red Devils hanno dovuto trattare a lungo con il Lecce e alla fine hanno sborsato i 35 milioni richiesti. Per Falcone, la richiesta è inferiore, ma comunque significativa: 10 milioni di euro. Una cifra giustificata non solo dalla qualità delle sue prestazioni – in questi tre anni si è affermato come uno dei portieri più affidabili del panorama italiano – ma anche dalla sua impressionante continuità: non ha mai saltato una sola partita di campionato, dimostrando una condizione fisica invidiabile e una grande affidabilità sotto pressione.
Questo, in un ruolo delicato come quello del portiere, ha un valore tecnico e di leadership che il Torino sta valutando attentamente. Inoltre, la sua esperienza e la maturità acquisita in piazze come Cosenza, Sampdoria e Lecce lo rendono un profilo ideale per garantire sicurezza tra i pali.
Il Torino monitora anche altri profili
Ecco perché il Torino continua comunque a guardarsi attorno. Resta viva la pista che porta a Montipò, estremo difensore dell’Hellas Verona, che non ha ancora rinnovato il contratto e la cui trattativa per il prolungamento sembra essersi bruscamente raffreddata. Nella serata di ieri, inoltre, l'insider di mercato Alfredo Pedullà ha svelato un altro nome monitorato dalla dirigenza: quello di Israel, portiere classe 2000 dello Sporting Lisbona, con un passato in Italia. Il giocatore, infatti, è stato acquistato dalla Juventus nel 2018 e rivenduto proprio al club portoghese nel 2022. Il profilo di Israel rappresenta un'opzione interessante anche in ottica futura, trattandosi di un portiere giovane ma con già una discreta esperienza internazionale.