Cosmi: "In panchina mi vedrei ovunque. Torino? Un club che rappresenta qualcosa di più"
Le parole del tecnico rilasciate al Corriere di Torino

Fuori dal campo dal 2022, Serse Cosmi non ha mai smesso di pensare al calcio. In un’intervista rilasciata al Corriere di Torino, l’allenatore umbro ha parlato del suo possibile ritorno in panchina, lasciando trasparire entusiasmo e voglia di rimettersi in gioco. Ecco le sue parole riportate da TuttoMercatoWeb.com:
Non sono quel tipo di tecnico che appena sta fermo va in depressione: dentro ho mille altre cose e approfitto delle pause per crearci qualcosa. In questo momento non mi chiama nessuno, ma Baldini è stato fermo per 7 anni e adesso allena l'Italia Under 21.
Dove si vedrebbe in panchina?
Ovunque. Mi hanno etichettato come allenatore di provincia ma non lo sono, posso allenare tutto. È vero, dopo i quattro anni di Perugia sono andato in Serie B al Genoa, dopo aver fatto la Champions con l’Udinese sono ripartito dal Brescia, ma sono state scelte di vita. Vent’anni fa il calcio era diverso, la trafila più lunga, se nel 2020 avessi fatto anche solo sei mesi come quelli a Perugia, sarei finito subito in una grande squadra.
Dichiarò che le sarebbe piaciuto vincere lo scudetto con il Torino.
È una di quelle squadre — come Genoa, Napoli, Fiorentina, la Roma di cui sono tifoso — che a livello caratteriale rappresentano qualcosa di più. Non ricordo di aver parlato di scudetto, ma di certo ho ripetuto che mi sarebbe piaciuto allenarlo. Ci sono anche andato vicino, nel periodo di Cimminelli. Ho perso un grandissimo amico malato di Toro, ho avuto come presidente Ciccio Graziani che mi ha parlato tanto della maglia granata e sono nato il 5 maggio, il giorno dopo la ricorrenza di Superga. Insomma, è una squadra a cui sono legato.