Correva l’anno 1906, esattamente il giorno 3 dicembre quando, nella birreria Voigt di Via Pietro Micca in Torino (ora Bar Norman) avvenne la nascita del Torino, oggi comunemente e unanimamente conosciuto come “TORO”, in conseguenza della fusione tra un gruppo di dissidenti della Juventus, capeggiati dallo svizzero Alfred Dick, e la Torinese, società che nel 1900 assorbì l’Internazionale Torino, a sua volta frutto dell’aggregazione tra il Torino FCC e la Nobili Torino. Nella cornice gioiosa della Rinascente, il Presidente Cairo con i principali Partners della società Torino FC 1906, e cioè Joma, Fratelli Beretta, Suzuki e EdiliziaAcrobatica, ha voluto ricordare questo importante anniversario con una festa che ha richiamato tanti tifosi, amici e giocatori granata. In questi “primi” 116 anni il Toro ha vissuto momenti tragici e travagliati, e periodi felici, di successo, questi ultimi rappresentati da un palmares di tutto rispetto: 7 scudetti, di cui 5 vinti consecutivamente dal “Grande Torino”, prima che un destino avverso troncasse le vite di quei campioni, e 5 Coppe Italia. Sembra che i vertici del calcio italiano abbiano messo definitivamente la parola fine alla possibilità di riavere lo scudetto revocato nel 1927, nonostante i dubbi emersi sulla legittimità di quella revoca, e il Toro e i suoi tifosi hanno subìto quella decisione, senza clamore, e senza ostentare la vittoria di 8 scudetti. Del resto, sul Toro c’è stato spesso un forte accanimento da parte degli addetti ai lavori, come quando, nel 2005, appena conquistata la promozione in Serie A dopo lo spareggio con il Perugia, fu dichiarato fallito, a causa di una frode perpetrata nei confronti dell’ex Presidente Cimminelli, relativamente al rilascio di una fidejussione necessaria per l’iscrizione al campionato. Dopo quel periodo buio, iniziò la gestione del Presidente Cairo, il quale ha dichiarato più volte, e in particolare in occasione della Festa per i 116 anni del Toro , di voler costruire una squadra sempre più forte e competitiva. La compagine attuale ha ben figurato nei primi 15 turni del campionato, prima della sosta per i Mondiali del Qatar, compagine che vanta elementi di qualità, e giovani di sicuro avvenire. Va dato atto al Direttore Tecnico Vagnati di aver operato bene sul mercato, e a Mister Juric, davvero molto bravo, d’essere riuscito a valorizzare giocatori che sembravano in declino, e giovani che ora sono in rampa di lancio. Il Presidente Cairo è chiamato, in primis, a rinnovare il contratto a Juric, il vero valore aggiunto di questa squadra, e a prestar fede al rapporto che Vagnati gli farà avere sui nuovi talenti osservati in Qatar, per consentire al Toro di riconquistare quella posizione in ambito nazionale e internazionale, che la sua storia reclama. Il Toro è una società che merita rispetto, sia per la sua Storia gloriosa, sia per il suo presente, e ci auguriamo che il suo futuro, sia prossimo sia remoto, possa riservare ai suoi numerosi tifosi tutte le soddisfazioni che meritano.

Franco Venchi


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