Ismajli al Torino, colpo intelligente: tutti i pro e contro dell’affare granata
A parametro zero e con esperienza in Serie A, l'albanese può diventare una pedina chiave della retroguardia di Baroni. Ma serve attenzione alla tenuta fisica

Il principale punto interrogativo è legato alla condizione fisica. Negli ultimi tre anni, Ismajli ha saltato diverse partite a causa di infortuni muscolari, in particolare agli ischio-crurali. Più di 200 giorni complessivi fuori, anche se nell’ultima stagione ha garantito continuità.
Non è un regista difensivo
Ismajli è un marcatore puro. Ottimo senso della posizione e dell’anticipo, ma poco coinvolto nella costruzione dal basso. Non porta avanzamento palla né verticalizzazioni di qualità. In fase di impostazione, il Torino dovrà appoggiarsi ad altri elementi.
Zero spinta offensiva
In 29 presenze nell’ultima stagione, non ha segnato né fornito assist. Non è un centrale da piazzare in area sui piazzati, né uno che crea superiorità numerica nelle proiezioni offensive.

Perchè il Toro ci guadagna
L’affare Ismajli è una mossa intelligente da parte del DS Vagnati. A fronte di un investimento economico ridotto, il Torino si assicura un difensore già rodato per il campionato italiano, capace di offrire garanzie immediate. È un colpo di equilibrio: non sposta gli equilibri da solo, ma dà profondità, affidabilità e possibilità di rotazione a un reparto che ne ha bisogno.
Se la tenuta fisica reggerà, l’operazione può rivelarsi un colpo in stile Buongiorno: un centrale concreto, poco appariscente, ma determinante. E in un campionato come la Serie A, dove la fase difensiva resta fondamentale, questo tipo di giocatore fa sempre comodo.
Ismajli non è il nome da copertina del mercato granata, ma è un colpo sensato, logico e coerente con il progetto tecnico ed economico del club. Un affare di sostanza, più che di immagine. Proprio quello che serviva al nuovo Torino targato Baroni.